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venerdì 25 maggio 2012

Horse's Boss.....



 PROTEZIONE

Ho la protezione d’un cavallo.
E divento una freccia
che sfida l’eterno.
Mi cullo
nel dondolio dell’andatura
lenta.
M’addormento
al dolce mormorio del
masticar il fieno.
Rinasco
ogni giorno
uomo nuovo.

   (Roberto Allegri)


Storia di una torta...


Quando, nel 1519, l'esigua schiera di Spagnoli capitanata da Ferdinando Cortes s'inoltrò fra le gole e i deserti del Messico vennero accolti da parte degli indigeni da straordinarie manifestazioni di rispetto:
gli Aztechi non avevano mai visto un cavallo...  e quegli ingenui sudditi di Montezuma credevano che gli Spagnoli fossero tutt'uno coi loro animali, come giganteschi centauri. Sembra strano ma in  America, infatti, fino all'arrivo degli europei, il cavallo era del tutto sconosciuto mentre In Europa e in Asia esso compare fin dalla più remota preistoria; protagonista di ogni fatto storico, l'uomo a cavallo. Greci e Romani avevano per i cavalli, per le corse dei cocchi, per l'equitazione, una passione che rasentava il fanatismo: Caligola, il folle imperatore, arrivò a creare senatore il suo cavallo Incitatus, e a fargli costruire una scuderia di marmo e d'argento. 
Crollò anche l'impero romano ma  l'arte equestre sopravvisse E si può dire che fino al XVII secolo, fino a quando, cioè, gli Inglesi cominciarono ad incrociare i loro cavalli con quelli arabi, gli allenamenti, i metodi, e i mercati italiani dominarono il mondo ippico d'Europa.
Oggi esistono decine di razze equine, spesso assai diverse l'una dall'altra, adatte ai più svariati compiti. 
L'Hackney, robusto cavallo  inglese che si presta sia al tiro leggero che alla sella; il Pony, piccolo e tozzo la cavalcatura prediletta dai bambini; il cavallo da polo, simile al precedente, allevato appositamente per questo gioco; lo Shire, un mastodontico cavallo da tiro, dalle zampe larghe e pelose, pesante fino a 10 quintali. 
in Oriente dominano il cavallo Arabo e il Berbero.
Da incroci fra cavalli arabi e inglesi è nato quel magnifico campione di velocità e di resistenza che è il purosangue inglese, dominatore degli ippodromi. 
Ottime razze sono pure la Normanna, adatta al tiro pesante;
l'Andalusa, indigena della Spagna, che produce cavalli vivaci e di bell'aspetto; il Frisone, cavallo robusto, possente e infaticabile, è stato utilizzato in passato, soprattutto durante il Medioevo, come cavallo da guerra ed al giorno d'oggi è particolarmente apprezzato nel dressage.





In Italia abbiamo  il Maremmano, che costituiva il nerbo della nostra cavalleria, il Lipizzano, uno splendido cavallo di parata che si alleva nell'Istria, dal pelame bianchissimo. 
Ed infine l'eccellente cavallo Sardo o meglio, Arabo-Sardo, perché ottenuto originariamente da incroci con Arabi.

Ecco perchè non poteva mancare tra i post di Su Boss De Sas Turtas    
 una mia elaborazione di questo splendido animale. 
Dietro richiesta di Ilaria, 16 anni, appassionata di equitazione....




"E quando il puledro rientra al peso, madido di sudore e con gli occhi iniettati di sangue, dopo la vittoriosa galoppata sulla pista erbosa, gli uomini che l'hanno curato e allenato lo accarezzano con gli occhi umidi dalla commozione: e in quel gesto è tutto l'amore dell'uomo verso il nobile animale che dai lontani, oscuri giorni della preistoria lo ha accompagnato nel suo lungo cammino"....





Su Boss De Sas Turtas  ha pure la pagina Facebook.
Cliccate "Mi piace"..... tanto "Non mi piace" non c'è"!   ;)))

Ciao!!!




domenica 20 maggio 2012

Cake Therapy



Grazie Angela....


Angela è un infermiera che ha dedicato la propria vita professionale al reparto di Rianimazione.
Tutti i colleghi, i medici e l'intero team di lavoro con il quale ha condiviso anni di esperienza, sacrificio e dedizione,  hanno voluto dedicarle questo dolce per esprimerle la propria gratutine e porgerle il più caloroso saluto in vista del suo pensionamento.









Sono un infermiere anch'io e quindi in questo post gioco decisamente in casa.....

Ma mentre Angela si godrà felicemente la sua pensione, io dovrò attendere un'altro ventennio... Non che abbia particolarmente fretta, ma con i tempi che corrono chissà se mi verrà mai corrisposta un domani!!
Ma chi è oggi l'infermiere? E soprattutto chi sarà l'Infermiere di domani? 
Premettendo che forse  non tutti conoscono l'evoluzione della nostra professione e che cosa oggi rappresenti,
L'Infermiere è il professionista sanitario che, avendo conseguitola Laurea in Infermieristica, ed essendo iscritto all'Albo presso il Collegio provinciale IPASVI di appartenenza, è responsabile unico dell'Assistenza Infermieristica.

L'assistenza infermieristica è servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività. Si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa. Le principali competenze e attività dell'infermiere riguardano dunque l'assistenza ai malati e ai disabili di tutte le età, la prevenzione delle malattie, la formazione, la gestione del governo e del rischio clinico e l'educazione sanitaria.

Ma che ne sarà della nostra professione quando nei prossimi anni molti dei nostri colleghi, come Angela, andranno in pensione, considerando che le nostre università permettono ogni anno il conseguimento della laurea ad un numero limitato di studenti?

Qualche giorno fa ha risposto alla mia domanda "La Stampa" con un articolo ben redatto e con spunti di riflessione importanti. Ecco qui di seguito: 


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Infermiere, il lavoro del futuro


Buone opportunita' di lavoro e prestigio sociale in crescita


Il mestiere del futuro? L'infermiere. Sembra essere questo il risultato di uno studio realizzato dal Censis, che ha appurato come la professione infermieristica attragga sempre piu' giovani promettendo disponibilita' di posti di lavoro e una considerazione sociale in crescita nel prossimo futuro.

La carica degli infermieri

Stando alle rilevazioni condotte dal Censis e raccolte nel rapporto sulle professioni infermieristiche voluto  dall'Ipasvi (l'associazione collegi infermieri, al giorno d'oggi il corso di laurea in scienze infermieristiche gode di una fortuna crescente, con nove italiani su dieci pronti a incoraggiare il proprio figlio a iscriversi a tale facolta'. A stuzzicare i desideri dei genitori, probabilmente, sono le prospettive professionali: le statistiche attestanco che, a un anno dal conseguimento del titolo, il 90% dei laureati in scienze infermieristiche trova lavoro.

Secondo il rapporto del Censis, inoltre, le opportunita' occupazionali sono destinate a crescere nel prossimo futuro. Lo studio ipotizza che entro il 2020 l'Italia avra' bisogno di 266mila infermieri in piu' di quelli attivi attualmente.

Le previsioni della ricerca trovano conferma nell'opinione degli italiani. Il 68,5% degli abitanti del Belpaese ritiene infatti che ci siano troppo pochi infermieri, mentre due italiani su tre sono convinti che l'imposizione del numero chiuso alle facolta' di scienze infermieristiche sia un errore, perche' la necessita' di infermieri sara' via via crescente andando in contro al futuro.


                                                  (La Stampa 3/05/2012)

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La pensione

Questa sconosciuta...
Mentre guardi con invidia
I colleghi "nonni" che hanno raggiunto
la "finestra"
e che si stanno per lanciare in quel volo
e non capisci il perché di quella malinconia, 
frammista a sprazzi di timida gioia,
che sa di lunghe mattinate oziose,
pisolini pomeridiani profumati di caffè,
serate al bar, di corse di scarpe da tennis,
a passeggio sotto braccio con la propria vita
che si ritrova faccia a faccia
a parlar con te
di ricordi, nostalgie, 
di fatiche e sveglie all'alba.
Di un tempo che nessun contributo versato
ti può restituire
fra spese da fare e pomeriggi
da riempire
quando non hai già l'impegno
dell'asilo, della scuola
sferzata di vita che ti riporta 
a fatiche giovanili...
E tutto ricomincia da capo.
E allora...
Capisci quella lacrima...


(Laura Marchetti)





mercoledì 9 maggio 2012

O la Borsa.... o la Torta!!!



Piccole alla moda.....


Accessorio insostituibile della moda femminile la borsetta è diventata oramai oggetto di culto anche per bambine e ragazzine e sempre più spesso rappresenta un classico fra i regalì di compleanno, anche se poi in realtà,  esce di rado dalla cameretta diventando un  pezzo dell' arredamento.....
E così nasce la richiesta della piccola Greta che vuole esplicitamente  per la sua festa una bella borsetta, ma di panna e cioccolato!!!


Et voilà.....

Per Greta, 8 anni






















Cosa metterci dentro...


In una borsetta, si sa, ci può essere veramente di tutto!! Qualsiasi oggetto inimmaginabile appartenente all'universo femminile può essere stipato dentro, dando a volte a questo accessorio un peso specifico vicino a quello dei metalli piu pesanti... Eppure mi sorprendo sempre per la disinvoltura con cui viene "indossata"!!
Ma vi è mai capitato di tenere una borsetta sulla spalla per un pò? Che fastidio....





Particolare

  

La moda è gusto, no?



 In questo raro caso portafogli, cellulare, rossetti, chiavi, bollette scadute e quant'altro, hanno lasciato spazio ad un  soffice pan di spagna al cioccolato farcito con una delicata ganache al gianduia.
La finitura decorativa è eseguita con  pasta di zucchero lilla e color cuoio anche quest'ultima al gusto  di cioccolato.
Divertente esecuzione....




Calorie.... alla moda









La mia borsetta


Scelta con cura
Racchiudi
Tra vezzi e 
Caramelle alla frutta
L'universo mio 
Pudica
Non lasci
Che sguardi indiscreti
Indaghino
I sogni che stringi
Assieme
Al prezzo che pago
Per realizzarli.

                (Piera Duoyer)